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giovedì 3 maggio 2007

Austria all'avanguardia, voto ai sedicenni

Con la decisione del Governo di abbassare l'età per il diritto di voto da 18 a 16 anni, l'Austria si pone all'avanguardia in Europa divenendo il primo, e finora unico, paese dell'Unione a lanciare un segnale ai giovani in tempi di generale diffidenza dell'elettorato verso la politica e i suoi rappresentanti. Il progetto di legge dovrebbe passare in Parlamento prima dell'estate.
Il cosiddetto "pacchetto di democrazia" approvato dal governo austriaco prevede anche un allungamento della legislatura dagli attuali quattro a cinque anni, e agevolazioni nel voto per corrispondenza per gli austriaci all'estero. Parallelamente viene abbassato da 19 a 18 anni il diritto di "voto passivo" (eleggibilità dei candidati) fatta eccezione per il capo dello stato la cui età minima rimane 35 anni.
Su una popolazione di meno di otto milioni di abitanti, la nuova legge non cambierà drammaticamente gli equilibri elettorali ma quel che conta è il suo impatto simbolico. Alle ultime elezioni politiche lo scorso ottobre gli aventi diritto erano circa 6,2 milioni. Con l'arrivo dei sedicenni si stima che il numero salirà al massimo di altri 200.000 potenziali nuovi elettori.

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