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mercoledì 21 novembre 2007

La febbre del sabato sera compie 30 anni

Tony Manero torna ad indossare il completo bianco e a pettinare i capelli con la brillantina: l'Academy of Motion Picture Arts and Sciences festeggia, infatti, a Los Angeles i trent'anni de La febbre del sabato sera, il cult che ha lanciato la carriera di John Travolta e fotografò in modo impeccabile la generazione dei giovani dei '70, che in discoteca trovava una via di fuga alle frustrazioni del dopo-contestazione.
"La Febbre del sabato sera", diretto da John Badham, debuttò negli Stati Uniti il 14 dicembre 1977, arrivò in Italia il 13 marzo del '78 e valse a John Travolta la sua prima nomination all'Oscar (la seconda gli arrivò circa vent'anni dopo, in occasione dell'inizio della sua seconda vita artistica, con Pulp Fiction di Quentin Tarantino). La pellicola, che incassò più di 235 milioni di dollari, aveva come protagonista l'ormai leggendario Tony Manero. Completo bianco e immancabile brillantina, Manero lavorava di giorno in un negozio di vernici per poi trasformarsi, il sabato sera, in un travolgente ballerino. Il film si basava sull'articolo "Tribal Rites of the New Saturday Night di Nik Cohn, apparso allora sul "New York Magazine", che raccontava la doppia vita degli amanti della discoteca (anche se anni dopo però Nik Cohn confessò che la maggior parte dei fatti raccontati erano frutto della sua fantasia).

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