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martedì 8 gennaio 2008

Flavio Oreglio: "Non è stato facile cadere così in basso"

Da giovedì 10 gennaio Flavio Oreglio metterà in scena al Teatro della Cooperativa di Milano lo spettacolo "Non è stato facile cadere così in basso".
Lo spettacolo sarà reppresentato dal 10 al 12, dal 17 al 20 e dal 23 al 26 gennaio.
Flavio Oreglio ha pensato di presentare il suo spettacolo come un “Teaforum”, una versione teatrale del cineforum, in cui l’artista fonde le dinamiche del teatro - nella forma a lui più congeniale del teatro canzone – con quelle tipiche dell’incontro letterario con l’autore. Uomo e attore sono presenti contemporaneamente sul palcoscenico e al momento iniziale in cui l’uomo introduce le tematiche generali (ignoranza, scienza, filosofia e religione), fa seguito l’irruzione dell’uomo-attore, che si esibisce nello show teatrale vero e proprio. Alla fine l’uomo, tolti i panni dell’attore, torna nuovamente solo e invita il pubblico a discutere su quanto è stato trattato nello spettacolo, nell’ottica dell’invito al simposio, struttura presente anche nell’ultimo capitolo del libro.
É proprio con quest’ultima parte che Flavio Oreglio fa un passo diverso, staccandosi così dalla forma del teatro canzone tradizionale. “Il Coraggio di un passo altrove”, in questo modo l’artista definisce questo esperimento che, non solo spacca in maniera insolita la cosidetta quarta parete, ma giunge addirittura a togliere il velo della finzione con cui il teatro è solito vestire i propri contenuti.
Tutto ciò è in linea con una nuova tendenza che va facendosi sempre più evidente in questi anni e che consiste in una sorta di “teatro della Realtà” che parte dal teatro sociale di Storti e Sarti per arrivare alle ultime rappresentazioni di Odifreddi , Bebo Storti e Travaglio.
Oreglio va oltre il gioco fine a se stesso, anche se la dinamica teatrale resta viva per introdurre gli argomenti sui quali si potrà discutere.
“Non è stato facile cadere così in basso” è un percorso satirico e profondo, in cui il linguaggio comico e poetico, il divertimento e la riflessione si alternano e si compenetrano defnendo una proposta tesa a sondare e sperimentare una nuova comunicazione e un nuovo attegiamento per scoprire altri orizzonti teatrale che il teatro canzone, con le sue caratteristiche, è stato capace di aprire.

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