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venerdì 18 gennaio 2008

“Il biciclettista”, il nuovo album di Fiumanò Domenico Violi

A poche settimane dall’uscita del singolo “Pedala pedala”, esce oggi “Il biciclettista”, il nuovo album di Fiumanò Domenico Violi.
«L’album “Il biciclettista” è una nuova tappa del mio viaggio in musica fra utopia e realtà, che ciba il sognatore che è in me». - così racconta Fiumanò Domenico Violi. «Il sogno è l’unica ricchezza dei poveri. Mi piace immaginare quale destino mi attende dietro l’angolo: senza paura, ma nemmeno la certezza di raggiungerlo».

Questa la tracklist dell’album: “Anime contro anime“, ”Torno da te”, “Pedala pedala”, “Jean La Claire”, “La formicola e la lucertola”, “L’acrobata”, “Attraverso una canzone”, “La stagione delle rose”, “Un sorriso ancora”, “Il barone Cornovaglia”, “Rosa”.

L’album “Il biciclettista” è una lente multi focale su temi d’impegno sociale: «Anche una traccia apparentemente demenziale come “La formicola e la lucertola” invita a riflettere su barbarie come l’abbandono degli animali sulle autostrade che “grazie ai cantieri decennali” a volte trovano riparo». Il brano “Il Barone Cornovaglia” racconta i privilegi di alcuni ”nobili” del passato e quelli delle baronie moderne non meno traumatiche tra mobbing, forzati inviti e promesse di carriere improbabili. “Pedala Pedala ” è la metafora chiara di una realtà silenziosa e cieca: «Un’esortazione a guardare oltre il confine del nulla del “diavolo in bianco”, perché tutte le gare prima o poi finiscono. E la vita è un’altra cosa».
C’è tanto amore nell’album “Il biciclettista”. L’affetto per un amico nel suo ultimo viaggio di “Un sorriso ancora”: «Un saluto a tutte le persone a cui la vita non ha concesso una seconda occasione. Con la fragilità che in queste situazioni coglie ogni autore, che però si fa forte per dare forza a chi davanti a sé ha l’unica certezza della morte, che per quanto triste a volte assume vesti liberatorie in quanto fine di atroci sofferenze». E ancora, l’amicizia per lo sconosciuto “Jean La Claire” (Gianni La Saracinesca) incontrato una sera in birreria: «La taverna degli artisti sospesa sui resti di tre ponti nelle nebbie di un qualsiasi nord».

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