La canzone, considerata il primo vero brano di protesta italiano, fu presentata al Cantagiro e fece parte dell'album dei Nomadi "Per quando noi non ci saremo". Il brano dei Nomadi fu subito al centro di un caso: venne censurato dalla Rai perché ritenuto blasfemo ma fu messo in onda da Radio Vaticana: anni dopo persino Paolo VI lo definì un lodevole esempio di esortazione alla pace e al ritorno a giusti e sani principi morali.
"Dio è morto" fu la prima canzone depositata alla Siae da Guccini che non lregistrò mai in studio, incidendola solo nella versione live.
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