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sabato 23 giugno 2007

Vasco incanta San Siro

"Sst... fate piano, siamo a Milano". Poi un colpo di bacchetta squarcia il silenzio e il popolo dei 72mila fan comincia a gridare. Dopo tre anni Vasco Rossi è tornato a San Siro e lo ha incantato, nonostante le polemiche sui decibel (78 invece che 80) e sull'orario di fine show (le 23). Ouverture con Cavalleria Rusticana di Mascagni, poi canzoni struggenti come "Anima fragile" o chicche antiche (come Lunedì e Ciao).
Vasco rispolvera vecchi successi, che da anni mancavano nei live come la reggaeggiante "Voglio andare al mare", "Anima fragile" e la dolce "Vivere una favola", affiancati dalla ultime hit. Il singolo dell'estate "Basta poco" accompagna l'entrata trionfale della rockstar e persino la nuovissima "La compagnia", cover di Lucio Battisti, è già entrata nei cuori dei fan che la cantano a squarciagola.
L'inedito "Non sopporto" che finirà nell'ultimo album "Disco volante" si muove su chitarre distorte e un ritmo ridondante, ma le parole sono quelle del cantautore che con maturità tiene alta la bandiera di una vita: l'epicureismo. ''Non sopporto quelli come me, quelli che si fidano di sè... Quello che ti posso dire è che tutti dobbiamo morire''.
Però lui ha ancora l'animo di un ragazzino: indiavolato, si dimena tra i due rami del palco che si protende verso il prato di San Siro; si sbarazza in fretta della giacchetta in pelle rossa e scaglia persino ai fan il telefonino. Continua con "Domani si adesso no", "La strega", "Cosa vuoi da me", "Delusa" e "Sono ancora in coma". Poi "Stupendo", "Come stai", "Sally" e nessuno riesce più a star fermo.
Quando Vasco, poi, attacca "Vivere" l'abbraccio di San Siro raccoglie tutti, sino al gran finale con "Albachiara".

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