La teoria del Big Bang, descritta matematicamente da Albert Einstein, potrebbe andare in soffitta.
Al suo posto gli scienziati americani dell'università di Penn State hanno elaborato quella del «grande rimbalzo». Secondo lo studio, pubblicato dalla rivista Nature Physics, prima della nascita del nostro universo ce n'era uno simile che però collassava su se stesso.
Uno dei principali limiti della teoria del Big Bang è che presuppone un momento nella storia dell'universo in cui tutta la materia è concentrata in un punto con zero volume e massa infinita, uno stato impossibile secondo le leggi della fisica.
I ricercatori, guidati da Martin Bojowald, hanno unito la teoria della relatività ad equazioni di fisica quantistica elaborate successivamente ad Einstein.
Il risultato è stato il primo modello che descrive sistematicamente l'esistenza di un universo preesistente al nostro, e che ne calcola alcune caratteristiche.
Secondo il modello, il "vecchio" universo stava collassando rapidamente su sè stesso, fino a raggiungere uno stato in cui la gravità e l'energia erano così alte (ma non infinite, come sostenuto dalle teorie precedenti) che la repulsione reciproca ha fatto invertire il processo e ha dato vita all'universo in espansione che conosciamo oggi.
Per i fisici americani, anche se molto simili fra loro, gli universi «pre e post rimbalzo» non erano uguali: le equazioni che li governano infatti hanno almeno una variabile differente, che Bojowald chiama il «fattore di dimenticanza cosmica».
Una teoria che probabilmente soppianterà quelle precedenti e che, forse, tra qualche anno, sarà soppiantata da un'altra.
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