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lunedì 20 agosto 2007

Tony Cairoli: "La vittoria più bella"

"È STATA una gara difficile, tra le più belle che ho disputato». Ha esordito così Tony Cairoli al cospetto di giornalisti televisivi e della carta stampata, ancora concentrato sulla seconda manche e non sul titolo iridato. Nell'aspetto è curiosamente tranquillo, non si lascia andare a eccessivi trionfalismi. Ha appena spiegato al team manager Claudio De Carli e al meccanico Lino le difficoltà di immettere la moto nelle giuste traiettorie soprattutto all'uscita delle curve. «Ho corso più di metà gara pensando a distribuire al meglio le energie cinetiche della moto. Ogni qualvolta effettuavo dei salti all'atterraggio, era un rebus controllare l'avantreno".
Eppure eri veloce, tanto veloce. «Sì e se non lo fossi stato sarebbe stato impossibile raggiungere Searle. Ho avuto parecchie difficoltà a scavalcare Schiffer e il tempo a disposizione per recuperare diminuiva a vista d'occhio. Però ci ho sempre creduto, fin dall'inizio, proprio per le difficoltà del tracciato».
– È mancato Christophe Pourcel, l'antagonista per eccellenza.
«Mi dispiace tantissimo. Christophe è un avversario temibile e mi sarebbe piaciuto trionfare battendolo sul campo. Spero possa riprendersi presto».
– Che effetto fa aver conquistato il Mondiale per la seconda volta?
«Abbiamo lavorato duro fin dall'inizio della stagione senza trascurare nessun particolare. Ho goduto dell'apporto della mia famiglia, di un team eccezionale, dei consigli di Claudio De Carli e dell'affetto di tantissimi tifosi. Credo che questo titolo sia anche un po' loro».
– Cambierai strategie nelle prossime due gare in vista del Nazioni in programma il 23 settembre negli Usa?
«Assolutamente no. Voglio continuare a vincere per non perdere la concentrazione e la fiducia nelle mie capacità. Alla Nazionale ci penserò il giorno dopo che si concluderà il Mondiale».

Tratta da "Gazzetta del Sud". Intervista di Marcello Bottari

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